E’ notizia di qualche giorno fa che Facebook ha aggiornato le Sponsored Stories, portando a sette i formati disponibili. Facciamo un passo indietro. Le Sponsored Stories sono un formato di advertising che promuove le azioni dei propri amici all’interno delle inserzioni. Funziona in modo molto semplice, una persona interagisce ad esempio con la nostra applicazione o pagina e gli aggiornamenti compaiono nella parte destra appartenente alle inserzioni, così da incrementare la visibilità di quelle azioni che normalmente compaiono solo nel News Feed.
Vediamo le tipologie messe a disposizione:
- Page Like Story, inserzione caratterizzata dal Like di un utente, che può provenire dalla pagina Facebook o dal tasto presente sul proprio sito, e sponsorizza questa azione ai propri amici. Nell’inserzione compare la foto e nome di chi ha indicato la preferenza, il nome e la foto del brand, e il tasto Like per porre a propria volta la preferenza.
- Page Post Story, mostra i post della propria pagina Facebook, consentendo di raggiungere anche quelle persone che non sono fans. L’inserzione può essere caratterizzata da una foto o da un video, è possibile inserire un link esterno, e gli utenti possono commentare in modo diretto e condividere il post sulla propria bacheca.
- Page Post Like Story, viene sponsorizzata l’attività compiuta da un utente negli ultimi sette giorni, come l’apprezzamento per un nostro album, foto, video o aggiornamento di stato. Viene mostrato il numero di commenti e di preferenze totali.
- App Used and Game Played Story, mostra gli utenti amici che hanno utilizzato quella determinata applicazione o gioco almeno due volte e per dieci minuti nell’utlimo mese. Utilizza quindi il volto, il nome e l’attività dell’utente per sponsorizzarsi ai suoi amici.
- App Share Story, utilizza le attvità degli utenti, come commenti o support, compiute negli ultimi sette giorni, assieme alla condivisione dell’applicazione, mostrando anche i tag commenti e preferenze, e un link che indirizza ad uno specico posto prescelto (può essere l’app stessa, o il proprio sito internet ad esempio).
- Check-in Story, viene mostrato l’amico o gli amici che hanno fatto check-in tramite Facebook Places negli ultimi sette giorni, il numero di volte che sono stati in quel luogo, e viene sponsorizzata la relativa brand page con tasto Like, numero di commenti e di preferenze totali.
- Domain Story, sponsorizza l’attività che un utente compie sul proprio sito web (anche in questo caso relativa agli ultimi sette giorni), mostrando il contenuto e il dominio. Le attività mostrate sono quelle provenienti dai tasti Like e Share presenti sul sito, o i link che l’utente condivide direttamente sulla propria bacheca.
Nelle Sponsored Stories è l’utente con la propria attività a definire il contenuto della pubblicità. A mio avviso è abbastanza evidente come forma di pubblicità, perché Facebook utilizza i contenuti dell’utente e li mostra a tutti i relativi amici, ma considerando i numerosi passi avanti fatti dalla privacy del social network era giusto aspettarsi un’opzione che permettesse di decidere se comparire o meno in questo nuovo formato con la forma dell’opt-in, e non deve essere l’utente a togliere il consenso in un secondo momento. O magari lasciarlo a sua insaputa.
Un’ulteriore integrazione di questo modello può essere visto grazie alla partnership fra Facebook e Microsoft, questi tipi di consigli personalizzati potrebbero trovare spazio anche nelle ricerche di Bing.
La lista di utilizzatori include già molte aziende, come la Coca-Cola, Starbucks, Levis, e anche molti partner no-prot come girl up!, malaria no more, Amnesty International, women for women, (RED), unicef.
[UPDATE]
Un ulteriore aggiornamento che ha visto protagonista le Sponsored Stories è la possibilità di apparire all’interno della propria timeline, allo stesso modo degli aggiornamenti di stato o dei post condivisi.
Fonte foto: Facebook Ads
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