Ha davvero senso parlare di censura di Twitter? Ci viene impedito di comunicare e un governo o società può fare oscurare quel che diciamo? In parte è vero, ma le stesse leggi che valgono nella vità reale valgono anche in una piattaforma espansa e in un information network come Twitter (leggi come il copyright per esempio).
Lo stesso Twitter fa notare che “lo scambio aperto di informazioni può avere un impatto globale positivo, quasi tutti i paesi del mondo sono d’accordo che la libertà di espressione è un diritto umano”. Quasi tutti, perché in alcuni paesi non c’è questo tipo di libertà, infatti in più di un’occasione il network si è visto oscurare. Ma non è l’unico, la Cina, l’Iran, il Pakistan e altri paesi musulmani hanno bloccato Facebook, a Cuba, in Iran, Sudan e Syria LinkedIn, mentre la Corea del Nord ha tolto solo l’anno scorso questa restrizione. Nel febbraio 2011 è stato bloccato anche in Cina poiché forniva un facile accesso a un altro social network già bloccato, ovvero Twitter. Quindi non lede così gravemente oscurare un tweet in un paese per poter lasciare attiva la struttura, e permette la diffusione nel resto del mondo.
Non si tratta quindi di oscurare un attivista tibetano o siriano per le dichiarazioni che fa (esempio) si tratta di permettere a tutti di dire quel che si desidera nel rispetto delle leggi del paese in cui si trova (già adesso è così). Quindi se viene violato il copyright è giusto oscurare quel tweet, o se in un paese non c’è libertà di stampa è giusto che al di fuori di quel paese una persona possa esprimersi liberamente. Questa è forse censura? Secondo me no. E’ ben più grave condividere senza informarsi, schierarsi senza conoscere, seguire le mode per comodità.
E’ un tema delicato dai contorni e contenuti di non facile chiarezza, per facilitare la comprensione potete trovare i tweet censurati su Chillingeffects.
Come rende noto Twitter in un aggiornamento, i tweet non saranno filtrati prima di essere pubblicati (irrealizzabile vista la quantità di contenuti prodotti), gli utenti del paese nel quale il tweet è censurato vedranno un avviso che identifica la censura.
Non ho la presunzione di dire “le cose stanno così” ma è giusto fare un’attenta riflessione, perché troppe volte la rete parte in una direzione per partito preso, e in tema di privacy e censure è facile calcare la mano.
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