Quando conviene postare sui social network ad utenti che non siano semplici consumatori? Prendiamo ad esempio brand, aziende, piuttosto che organizzazioni. La risposta è semplice: in determinati momenti!
Basandosi su dati provenienti dal mercato americano il miglior momento per twittare risulta essere nel pomeriggio, con picchi verso le 17:00, oltre che il mercoledì e il fine settimana. Questo non vuol dire che negli altri momenti non si deve twittare, ma che probabilmente se si hanno contenuti di qualità o particolarmente interessanti conviene tenerli per il pomeriggio.
Inoltre, postando da uno a quattro contenuti per ora si ottiene un CTR più alto su eventuali link presenti nei post, e questo indica che postare troppi contenuti in sequenza penalizza (oltre a dare automaticamente un senso di fastidio).
E su Facebook accade la stessa cosa? Non proprio, il giorno migliore per condividere è il sabato, mentre l’orario migliore è a mezzogiorno. Con quale frequenza bisognerebbe postare? Sicuramente essendo un social network differente da Twitter le dinamiche variano, un post ogni due giorni sembra una buona soluzione (si sta parlando di pagine e non di profili). Se si hanno contenuti validi si può postare anche con più frequenza chiaramente.
Personalmente penso che vada sempre ricordato però che non bisogna sommergere gli utenti di troppi contenuti in un breve lasso di tempo (e questo vale anche per i profili), e che bisogna ascoltare la rete per capire gli avvenimenti che succedono in un determinato momento. Postare un contenuto mentre la rete è concentrata attivamente su un determinato avvenimento o fatto è contro producente, in particolare su Twitter, poiché si perderebbe nel flusso generale e non riceverebbe la giusta attenzione che avrebbe in altri momenti.
Questi dai e numeri vanno messi all’interno del contesto e presi con le pinze, ricordando che si riferiscono al mercato americano e che quindi possono differire da quello europeo. La ricerca è stata condotta da Dan Zarrella, ecco alcuni screenshot riguardanti Twitter:
e riguardanti Facebook: